Digital reputation e Job Search: le 5 cose che devi sapere

Nel processo di digitalizzazione aziendale il personal branding assume un ruolo fondamentale a livello di reputazione. Siamo certi di conoscere la nostra Digital Reputation e di sapercene prendere cura?

Digital reputation e Job Search: le 5 cose che devi sapere

Nell’era del web e della digitalizzazione è necessario preoccuparsi più che mai dell’immagine di sé che si mostra all’esterno e del proprio personal branding: uno degli aspetti fondamentali da curare è proprio la Digital Reputation. Siamo certi di sapere cos’è la propria Digital Reputation e di sapercene prendere cura?

Digital Reputation: di cosa si tratta realmente?

L’uso dei social network si è diffuso in maniera rapida e trasversale tale da far dimenticare agli utenti la portata di ciò che si pubblica, postando spesso con leggerezza fatti personali oppure opinioni su fatti politici o di cronaca.
In realtà, i contenuti che si pubblicano in rete e l’uso stesso dei social hanno un peso molto più importante di quanto spesso si immagini.
I social eliminano la dimensione “privata” dei fatti e delle situazioni e le rendono pubbliche, visibili a migliaia o milioni di utenti. In ottica HR, le informazioni pubblicate sui nostri account social sono liberamente alla portata di HR Manager, Recruiter o Head Hunter: in pratica del nostro attuale datore di lavoro e di quello futuro.
La Digital Reputation è di fatto la reputazione che ognuno si costruisce attraverso i propri contenuti pubblicati in rete: post scritti da noi, oppure risposte ai forum e blog, materiali video e fotografici. Tutto quanto contribuisce a creare la nostra immagine virtuale, che racconta cose di noi, dei nostri interessi, del nostro stile di vita e delle nostre modalità di relazione con gli altri.
Come ci insegna questo interessante articolo di HBR sul tema, il concetto di reputation non va confuso con il personal branding, che rappresenta qualcosa di intenzionale e studiato, volutamente legato alla visibilità individuale. All’opposto, la Digital Reputation rappresenta il valore della nostra credibilità attraverso il filtro di ciò che la rete mostra di noi.

Immaginiamo di trovarci alla ricerca di un nuovo posto di lavoro: una buona Digital Reputation può realmente fare la differenza quando si tratta di far risaltare il proprio curriculum vitae in mezzo a tanti, in un contesto professionale in cui il Social Recruiting diventa sempre più diffuso nelle strategie HR.

Ecco allora 5 consigli sulla Digital Reputation e sul job search che dovremmo sempre tenere a mente:

  1. Aggiornare puntualmente i propri profili social (esperienze, interessi)

In tema di job search, LinkedIn è sicuramente il social network per eccellenza, ma anche Facebook e Twitter rientrano tra i canali utilizzati dai recruiter per scovare profili interessanti: è fondamentale che il nostro profilo sia aggiornato e contenga tutte le esperienze e le competenze acquisite, per evidenziare ai recruiter le nostre reali competenze. È opportuno poi seguire le aziende di interesse e le loro pagine social, oltre che contenuti e gruppi che siano attinenti con la professione che desideriamo intraprendere o gli interessi professionali che più abbiamo a cura. Contenuti di valore rappresentano candidati di valore. Quale miglior biglietto da visita che un profilo curato, che evidenzi i nostri punti di forza e la nostra creatività agli occhi di un recruiter?

  1. Avere cura della propria privacy (ieri e oggi)

Quello che appare sui social è difficilmente cancellabile. Teniamo conto di ciò e separiamo opportunamente i nostri profili “privati” con nickname scherzosi, dai profili professionali, magari con il nostro nome completo come nome utente: è importante distinguere tra la vita privata, fatta di rapporti personali e d’amicizia e di un contesto famigliare, e la vita “pubblica”, fatta di contenuti consapevolmente mostrati e filtrati all’esterno. Ricordiamoci poi che le nostre tracce online permangono nel tempo: evitiamo di lasciare in rete contenuti del passato che potrebbero essere mal interpretati o avere un impatto negativo sulla nostra reputazione.

  1. Evitare comportamenti da hater

La nostra professionalità si misura anche dalle relazioni con l’esterno, sia in presenza che dietro uno schermo: è opportuno utilizzare un linguaggio adeguato e rispettoso, mantenendo un tono cortese anche nelle risposte virtuali. Non sono tollerate violenze verbali o commenti discriminatori di genere, etnia o religione. Imprecare per la fila alle poste potrebbe passare inosservato, ma nel web non c’è possibilità di nascondersi a lungo: sarebbe un duro colpo alla Digital Reputation, oltre che costare probabilmente l’esclusione da una selezione professionale.

  1. Evitare contenuti volgari o inopportuni

Idem come sopra: i nostri contenuti devono essere in linea con la nostra etica. Credibilità e affidabilità passano attraverso la pubblicazione di messaggi adeguati, evitando volgarità, immagini sconvenienti o contenuti inappropriati per il pubblico. La Digital Reputation si costruisce mettendo insieme ogni tipo di materiale digitale che ci riguarda: frasi, post, risposte ai forum, immagini, video…tutto questo dev’essere appropriato e coerente rispetto a quello che si aspetta da una persona adulta e responsabile, ciò che un recruiter cerca in un potenziale candidato.

  1. Essere onesti

Il quinto consiglio, ultimo ma non per importanza, è l’onestà: non occorre inventarsi un’immagine di sé distante dal vero per apparire migliori o più interessanti, ma semplicemente fare più attenzione a quanto e cosa svelare di noi stessi. Inventarsi interessi inesistenti o hobby insoliti per suscitare curiosità significherebbe solo peggiorare la nostra Digital Reputation una volta scoperto l’inganno. Infatti, il web nasconde mille insidie: inutile mostrare quanto si ama la dieta vegana per poi essere taggati da un caro amico con un buon pesce nel piatto, come è capitato ad una celebre influencer. L’onestà paga sempre. Anche nel job search.

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